Il Congresso del P.L.I. è stato falsato nei risultati e “sfalsato” nel confronto asimmetrico fra idee, da una parte, e tessere dall’altra; ma anche fra internauti della politica da una parte e vecchi politicanti dall’altra, fra proposta politica e acquisizione di consenso, fra confronto e scontro, fra proposta ed ostruzionismo, fra volontà di fare e catastrofismo, fra progetti e memoria storica, fra volti nuovi e restaurati.
Risultato ufficiale: passato batte futuro 73 a 27
Se si fosse votato con un “applausometro”, fra la lunga e pesante, benchè vuota, relazione di De Luca e quella entusiasmante di Diaconale, o anche fra la nostalgica mozione “senza emozione” della Segreteria uscente, priva di ogni prospettiva e rivolta all'indietro, e quella “politica vera”, innovativa e brillantemente esposta da Marco Taradash ... le percentuali di gradimento sarebbero senz’altro invertite!
Quindi, quella che dai numeri è sembrata una sconfitta (molto più che onorevole), dal punto di vista morale (...e probabilmente anche “legale”) è stata una vittoria.
I veri sconfitti sono il PLI e tutti quei liberali che, in buona fede, per abitudine o per paura di cambiare, hanno rinnovato la fiducia ad un antiquato segretario.
Ciò nonostante, la prima dichiarazione ufficiale di un De Luca, che non conosce vergogna, è stata:
“Cari amici, sono orgoglioso di un partito che, a differenza dei partiti oligarchici e padronali, ha saputo fare un Congresso vero, partecipato, combattuto, pieno di idee e proposte. Non mi preoccupa qualche eccesso verbale, che si spiega con la perdita, nell’Italia della seconda Repubblica, dell’abitudine al confronto”
Ma da quale pulpito! L’unico Partito veramente “padronale” è il povero e fu glorioso PLI (troppo piccolo forse per essere oligarchico), trasformato da “casa dei liberali” a “condominio di casa De Luca”. Non so se ancora si può chiamare Partito un organismo che ormai da anni non riesce a raccogliere firme sufficienti per presentare liste elettorali, che non ha rappresentanti nelle Istituzioni, a meno di una esagitata Consigliera (transfuga dall’IDV, ma non da quei valori giustizialisti ed illiberali) ... e del neo acquisto ex Berlusconiano ed ex socialista Guzzanti.
Probabilmente erano proprio De Luca ed i suoi pochi fidati a non essere più abituati ad un vero congresso, dove esiste un’opposizione in grado di presentare una mozione vera, con programmi di cambiamento e di rinnovamento, in grado di presentare proposte concrete: dalla proposta “fondativa” del gruppo nato su facebook, ovvero delle regole interne per una reale partecipazione democratica alla vita del partito, all’introduzione delle elezioni “Primarie” per la scelta dei candidati alle future elezioni di incarichi politici nelle Istituzioni, a concrete proposte liberiste in vari settori ed alla lotta agli sprechi, agli enti inutili, ed alle caste in generale. Pergiunta tali proposte sono state avanzate da due liberali veri e “senza macchia” come Arturo Diaconale e Marco Taradash, che hanno entusiasmato un popolo di giovani e giovanissimi liberali, molti di questi conosciutisi “virtualmente” in internet durante gli appassionati dibattiti politici sul gruppo di facebook “Per un nuovo Partito Liberale Italiano”, o di persona, durante i meeting “precongressuali” organizzati presso la sede dell’Opinione, con confronti all’americana e diretta dei lavori tramite internet e Radio Radicale.
Insomma un nuovo popolo di liberali, giovane, appassionato, con tante idee e voglia di realizzarle, insieme con liberali meno giovani e provenienti da diverse esperienze: alcuni con un bagaglio politico maturato in percorsi contigui o paralleli, tra la Gioventù Liberale, il Partito Radicale, I Riformatori Liberali, Forza Italia, varie associazioni liberali, think tank, forum e blog liberali; altri senza esperienze politiche dirette e provenienti dal mondo dell’impresa, dell’università e delle libere professioni.
Questa iniezione di vitalità è stata accolta freddamente e con sospetto dalla vecchia dirigenza del partito, anzi, in molti casi è stata respinta, espulsa dalla possibilità di partecipazione al congresso, in quanto son state contestate o “smarrite” le legittime e regolari richieste di iscrizione presentate (nei termini e modi previsti, seppur assurdamente restrittivi). La scusa è stata addirittura offensiva: “Ho temuto l’OPA ostile”, ha infatti poi ammesso De Luca, come se tutti noi neo iscritti al PLI fossimo dei pericolosi infiltrati “prezzolati” dall’Orco Berlusconi, o quantomeno dei “sospetti” liberali dell’ultim’ora.
De Luca, invece di autocelebrare il suo trionfo, avrebbe dovuto chiederci pubblicamente scusa, soprattutto a quei ragazzi e ragazze che si affacciavano per la prima volta ad un agone politico...e ne sono rimasti schifati, offesi, alcuni demoralizzati altri in..zzati per come sono stati trattati.
Diaconale e Taradash hanno fatto benissimo a rifiutare qualsiasi invito all’inciucio e le proposte indecenti ed irricevibili da parte del Segretario, che li ha trattati da mendicanti, offrendogli un posticino d’opposizione nella blindata Direzione Nazionale.
Spero che, ripresisi dai postumi di questo Congresso (s)falsato, sappiano raccogliere ancora a se tutte le migliori energie emerse durante il nobile tentativo di ridare un futuro al PLI, e riorganizzarle per non disperdere questa forte voglia di cambiamento che c’è in noi, ma anche in molte altre persone vicino a noi che potrebbero aggiungersi, per seguirli in un nuovo tentativo di dar voce ai cittadini che non si sentono rappresentati da questa classe politica (di nominati e cooptati), che non si rassegna al declino economico e morale dell’Italia, che vuol fare qualcosa per risollevare il nostro Paese e dare un futuro di speranza ai giovani ed ai nostri figli.
martedì 24 febbraio 2009
Esiti e postumi di un Congresso (s)falsato
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gulliver.nemo
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Cronache di liberali a congresso e truppe cammellate
Stefano De Luca, dopo aver lanciato il falso allarme di un’inesistente, quanto ridicolamente irrealistica, offensiva Berlusconiana ai danni del PLI, ha usato tutti gli strategemmi di politicante di lungo corso (degno esponente della prima Repubblica) per blindare la sua poltrona di Segretario dalla legittima sfida lanciata da Arturo Diaconale e Marco Taradash, che avrebbero voluto rivitalizzare un Partito Liberale in stato di coma vegetativo, per farne la casa di tutti i liberali, con energie nuove e giovani, programmi liberali e liberisti e proposte concrete.
Purtroppo abbiamo dovuto assistere, già in fase pre-congressuale ad una serie di ingiuriose insinuazioni (lanciate anche a mezzo stampa), poi ad un forte ostruzionismo ed uso strumentale del sito ufficiale del partito (che ha utilizzato persino la censura degli interventi contrari alle tesi dei supporters della segreteria uscente), fino ad una Direzione Nazionale riunita d’urgenza per bloccare il tesseramento di circa 260 sostenitori dell’opposizione.
Un’altra quarantina di neo iscritti, che avevano regolarmente superato le “forche caudine” del tesseramento (ovvero le assurde regole imposte per il pagamento della quota e l’invio nei tempi e modi predisposti dalla segreteria dei moduli di iscrizione), hanno invece dovuto scoprire direttamente, all’apertura del Congresso Nazionale, che non risultavano nelle liste delle persone accreditate per partecipare al voto.
Fra questi, persino personaggi pubblici del calibro del Generale Tricarico (ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica) hanno subito l’onta di dover discutere con gli organizzatori per poter accedere al Congresso. Ad altre persone, forse meno note, ma “sospettate” di poter votare per Diaconale, questo diritto è stato negato fino in fondo, come fossero “Liberali di serie B”, mentre al momento della votazione (artatamente fatta slittare alle 22 del sabato sera) si sono aperte le porte a frotte di persone organizzate dai “signori delle tessere” e “capi bastone” di De Luca, che hanno rovesciato l’esito delle votazioni stesse:
suffragio “bulgaro” (73%) a favore del Segretario uscente!
Oltre al Segretario Nazionale è stato riconfermato anche il Presidente del Partito, Carlo Scognamiglio Pasini, mentre per l’On. Paolo Guzzanti è stato ritagliato il nuovo ruolo di “Vice Segretario unico” (aggiungerei, oltre che unico, “inimitabile”).
Nonostante questo indecoroso esito del Congresso, non c’è traccia di pudore nelle successive dichiarazioni ufficiali. Così sul Sito del PLI possiamo leggere:
“Stefano de Luca il LEONE del PLI TRIONFA AL CONGRESSO"
Mentre il suo nuovo “Vice Segretario Unico” pubblica sul proprio sito questo delirante, ed ancora offensivamente allusivo, proclama:
LA MANOVRA FILOBERLUSCONIANA DI PORTARE IL PLI NEL GARAGE DEL CONDOMINIO PDL E’ FALLITA. MALGRADO INSULTI, TRUPPE CAMMELLATE, 500 ISCRITTI DELL’ULTIMO MINUTO E UNA RISSA DA ANNI CINQUANTA, HA VINTO DE LUCA E IO DA OGGI SONO IL VICE SEGRETARIO UNICO DEL PARTITO. E’ PICCOLO, MA HA UN POTENZIALE DI ATTRAZIONE ENORME: LA DELUSIONE NELLA CDL E’ DILAGANTE E MI ARRIVANO SEGNALI ANCHE DAL FRONTE OPPOSTO. E’ APERTO IL FORNO DELLA LIBERTA’ E FUORI GIA’ C’E’ LA FILA.
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...scusate, ma i cammelli dove sono stati parcheggiati?
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gulliver.nemo
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mercoledì 4 febbraio 2009
Sfida on-line per la guida del Partito Liberale
Si terrà giovedì 5 febbraio alle 16:00 il dibattito pubblico per la guida del PLI tra il segretario uscente Stefano De Luca e l'On.Guzzanti, da un lato, ed Arturo Diaconale (direttore dell'Opinione) e Marco Taradash dall'altro (rispettivamente candidati alla segreteria ed alla presidenza del partito). Il formato sarà quello dei dibattiti presidenziali americani. Verrà trasmesso in diretta Internet (su www.neolib.eu, www.paologuzzanti.it e www.tocqueville.it) e permetterà la partecipazione attiva del pubblico on-line (anche attraverso domande poste attraverso video su You Tube). Gli organizzatori e tutto il PLI sperano che questo primo esempio di "partecipazione democratica telematica" in Italia possa ispirare, sia a destra che a sinistra, chi è ormai abituato ad essere nominato dall'alto invece che eletto dal basso, e chi ha dimenticato cosa sia un partito con democrazia interna.
(da Facebook: "Per un nuovo Partito Liberale Italiano")
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gulliver.nemo
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